Eccoci qua.
Ho il piacere di presentare la nostra associazione. Come? Invitando tutti quanti a…pensare.
Se poi si tratta di pensiero critico, è ancora meglio.
Partiamo quindi dal nostro cervello, organo misterioso e complesso capace di produrre (o forse soltanto di mediare?) il pensiero.
Siamo senza dubbio la nostra storia biologica: il passato è anche dentro di noi, in quello che è atavico, in tutto ciò che è rimasto del lungo cammino che ci ha reso umani.
Il nostro cervello ha dei tratti primitivi tanto quanto altre strutture anatomiche del nostro corpo. Semplificando al massimo, possiamo dire che una parte del nostro cervello, quella più antica, è connessa alla sopravvivenza e all’autoconservazione. Ma esiste anche la cosiddetta neocorteccia, quella parte che, al contrario, ci rende “razionali” e capaci di effettuare scelte oculate (anche se non ci rende di certo infallibili). Così, in una continua orchestrazione tra i lati più irrazionali e quelli più “evoluti”, si svolge la nostra vicenda umana.
Eppure, le cose non sono così semplici: abbiamo studiato e mappato il nostro cervello, conosciamo la sua storia e la sua struttura. Ma il funzionamento di questo organo resta ancora indecifrabile, sotto diversi punti di vista.
Il motivo? Non sappiamo quanto sia in realtà preponderante la componente “irrazionale” delle nostre scelte, anche nel momento in cui crediamo di averle sottoposte al vaglio intransigente della cosiddetta ragione.
Né sappiamo se e quanto gli angoli ancora sconosciuti della nostra psiche possano offrire suggerimenti più o meno sensati. E chissà che la vera saggezza non risieda proprio nel mistero, in tutto quello che magari siamo davvero, senza neppure saperlo.
Ma è anche questo il bello del nostro essere umani: rendersi conto che non tutto è afferrabile, e che praticamente nulla è definitivo.
In altre parole, possiamo solo essere sicuri della nostra incertezza.
Ma niente paura: siamo qui per parlare con voi di questo e molto altro.