“Il vento soffia soprattutto nelle pagine dei libri. C’è una magia nel vento. Il vento può inquietare o dare sollievo. Attraverso la scoperta dei libri altrui, scopriamo sempre di più noi stessi” (Cristina Corsini). In linea con lo spirito peculiare dell’associazione attenta a promuove il coesistere di pensieri, voci e caratteristiche differenti, che però insieme costituiscono il prisma sfaccettato e nello stesso tempo ricco dell’umano, dopo lo stile intimo e personalissimo di Cristiano Bufarini e l’ironia sottile del viaggio tra i mostri di Michele Borgogni, l’associazione Ànemos ha proposto venerdì primo luglio a Palazzo Bisaccioni, la voce interiore e luminosa di Giuliana Geusa. Letti da Cristina Corsini e Cristiana Filipponi, alcuni passaggi del libro “Immersi nella Vita” sono stati occasione di riflessioni profonde attraverso le quali l’autrice si è raccontata.
Giuliana Geusa nasce nel 1992 a Squinzano (Le); vive e lavora a Roma come terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE). Appassionata di scrittura e fotografia, forme artistiche coltivate personalmente e scaturite poi nella sua opera prima, Giuliana crede nella forza delle parole che danno voce al sentire. “Siamo responsabili delle nostre scelte e del nostro sguardo” – afferma l’autrice – “ Non dobbiamo farci schiacciare dagli accadimenti, possiamo imparare a trasformare e a trasformarci. Noi siamo in continua evoluzione ed il cambiamento è qualcosa che ognuno di noi può scegliere per sé, nel presente che sta vivendo. Il cambiamento, che spesso ci spaventa, può rappresentare un’opportunità preziosa. Ma tutto passa attraverso uno sguardo attento. Possiamo scegliere che tipo di persona essere o diventare. Ma prima bisogna imparare a guardarsi dentro, ad accogliere anche le proprie fragilità, per poterle così trasformare e farle divenire generative. E la creatività è preziosa”
Dolore, fiducia, paura, fragilità, libertà: questi alcuni dei temi sfiorati per arrivare al cuore delle sue riflessioni: tutto è relazione, tutto è interconnesso: noi con il mondo, ma soprattutto noi con noi stessi. E tutto è dentro la vita. Essere noi stessi significa allora, per Giuliana, fare il primo passo senza troppa paura oltre l’abitudine, la consuetudine, la staticità; forse è il passo più faticoso, ma necessario per intraprendere un cammino autentico e maturo fino a sbocciare.
“Accettarsi porta ad amarsi, ad amare le parti belle, ma anche quelle più fragili e ugualmente preziose. Noi non siamo perfetti. Ma possiamo migliorare e continuare a crescere.
Se credi di aver fatto il possibile, se ritieni di non esser stato profondamente compreso, non pensare che ci sia, a tutti i costi, qualcosa di sbagliato in te.
Ci sono cose che non dipendono da noi e sulle quali possiamo far poco, nulla.
Questo ci salva. Ci salva e ci libera. Quindi smetti di piangere.
E guardati: se non lo fai tu, nessuno potrà farlo al posto tuo.”.
Un invito quindi alla propria responsabilità di essere se stessi, liberi, per quanto possibile, dai giudizi e dai condizionamenti esterni, nella certezza che ognuno di noi è unico tra unici ma che solo in relazione e insieme agli altri possiamo immergerci, senza affondare, nello sconfinato oceano della vita.
Un grazie davvero sentito all’autrice che ci ha permesso di ‘toccare’ la sua parte più profonda e più intima, luminosa e accogliente, in grado di creare connessioni oltre il tempo e lo spazio.