di Cristiana Filipponi
Chi scrive cerca parole tutti i giorni. Le ascolta dagli altri, le afferra dalle canzoni, le ruba dai poeti. Chi scrive deve riprendere il respiro ogni tanto, fare pause, stare in silenzio, ma non può vivere distante dai libri, dai quaderni bianchi, dalle matite morbide, dalle penne che scrivono bene, dalla tastiera del computer. […] Ciò che conta è la relazione che abbiamo instaurato con noi stessi e il linguaggio che prenderà forma e che porterà questo dialogo fuori da noi. In altre parole scrivere ci permette di esprimerci in un contesto che rende legittimi i nostri pensieri, li chiarisce e li ristruttura. In fondo, “scrivere è dipingere il proprio autoritratto con le parole”. Scrivere è anche un modo di appropriarsi del mondo che ci circonda, di trovare la giusta distanza e la prospettiva migliore sulle cose e sulla nostra posizione nel palcoscenico della vita: ambienti, personaggi, descrizioni si muovono tra le pagine dando forma a un microcosmo autonomo e vitale. (Elisabetta Bucciarelli, Scrivo dunque sono)
Tutto questo hanno fatto Jessica Baioni e Maria Rita Di Palma , l’una dando forma a un racconto, l’altra cercando dentro di sé le parole delle proprie emozioni esprimendole in poesia. Il risultato è un piccolo lavoro a quattro mani: @L’amore sopra ogni cosa@, che l’associazione Ánemos, in collaborazione con Biblioteca La Fornace, BookBox e Cooss Marche, ha presentato giovedì 15 dicembre alla biblioteca La Fornace di Moie.
Piccolo lavoro rispetto alle dimensioni fisiche ma grande dono alla comunità per la densità di tutto ciò che si porta dentro. Prima di tutto l’amicizia che lega le due ragazze, nata proprio durante un corso di scrittura creativa; la relazione interpersonale quindi, a cemento della creatività soggettiva capace di accogliere quella dell’altro senza giudizio e restrizioni, ma alleandosi in un progetto comune; il lavoro in rete fatto dai vari servizi presenti sul terrirtorio in ambito di supporto educativo, psicologico, sociale, di integrazione ed inclusione che da anni operano perché la persona venga prima della disabilità che l’accompagna; l’impegno e la fiducia nella vita che le ragazze stesse ci regalano, soprattutto in una covergenza storica così faticosa come quella che stiamo vivendo; la creatività come dono, che non è appannaggio esclusivo di chi non ha disabilità, ma che anzi nelle due ragazze si fa cifra del loro essere più vero.
I sentimenti più veri non hanno bisogno di filtri o mediazioni: sono quelli che sbocciano da soli, proprio come fanno i fiori. Questo lavoro che state sfogliando, in totale controtendenza rispetto alla realtà di plastica che ci costruiamo intorno ogni giorno, è proprio l’esempio di come due ragazze siano in grado di esprimere sentimenti tanto profondi quanto veri. (dalla prefazione di Marco Ghergo)
La serata è stata quindi per Jessica e Maria Rita, stimolate da Alessandro Morbidelli, il loro raccontarsi alla comunità che, numerosa, le ha accolte con gratitudine.
Sono intervenute inoltre Marina Santinelli per Ánemos e Marzia Pennisi per Cooss Marche.
La testata giornalistica QDM aveva già annunciato l’evento
http://www.qdmnotizie.it/moie-lamore-sopra-ogni-cosa-secondo-jessica-baioni-e-maria-rita-di-palma/