I RELATORI E LO SPETTACOLO DEL SECONDO WEEKEND DI ICEBERG

Due voci autorevoli e competenti, due personalità impegnate da tempo nella lotta contro la violenza di genere. Condivideranno con noi, in questo weekend che chiude l’evento Iceberg, la loro esperienza e la loro determinazione nell’affrontare un problema tanto diffuso quanto tragico.

Monica Lanfranco giornalista, formatrice e terapeuta, filosofa, attivista. Ha fondato nel 1994 il trimestrale Marea, e nel 2008 il centro Altradimora, una casa laboratorio in Piemonte dove si vivono esperienze di formazione, incontro, eventi. Dal 2013 porta in Italia la proposta di teatro sociale per uomini contro la violenza maschile sulle donne Manutenzioni-Uomini a nudo. I suoi ultimi libri sono “Crescere uomini. Le parole dei ragazzi su sessualità, pornografia, sessismo” (Erickson 2019) e “Mio figlio è femminista. Crescere uomini disertori del patriarcato” (Vanda 2023). Alcuni riferimenti: https://altradimora.eu www.mareaonline.it

Carlotta Vagnoli, classe 1987, è una scrittrice, autrice e speaker radiofonica fiorentina. Tramite i suoi canali social contribuisce, insieme a molte altre voci, a sensibilizzare sul tema della violenza di genere. Dal 2017 tiene lezioni di formazione nelle scuole superiori sulla stereotipizzazione di genere. Nel 2021 pubblica Maledetta Sfortuna: vedere, riconoscere e rifiutare la violenza di genere, per Fabbri editore, seguito da Poverine, edito da Einaudi. Del 2022 il suo ultimo libro, memoria delle mie puttane allegre, pubblicato da Marsilio. Dal 2022 è speaker per Il mondo nuovo di Radio1 Rai e conduttrice del format “Basement Café”.

Concluderà il ciclo di incontri lo spettacolo teatrale Fil Rouge

Regia e drammaturgia originale Rosa Cassone
Aiuto regia Ignazio Vanfiori
Con Letizia Catani, Angela Fauzzi, Silvia Flora, Francesca Lepiane, Elisa Petrolini
Aiuto tecnico Stefano Vercellino, Antonio Ciaramella
Foto e video: Eugeniu Cornitel, Leonardo Vincenzetti
Concept scenografia Maria Crestani
Una produzione Solve Coagula
Sei donne, sei corpi ma un unico “corpo femminile”, un’unica entità femminea che si plasma all’interno di epoche diverse. Sei maschere legate da un solo filo rosso, fatto di violenza sui corpi e sul corpo, che attraverso squarci temporali nella Storia e vari modi di essere donna, ci porta a una trepidante ricerca di senso.
Fil Rouge esplora i sei fili rossi nella loro specifica violenza, collocata storicamente, e per farlo utilizza registri drammaturgici diversi: a ogni epoca un tipo di scrittura, un universo letterario, da Shakespeare a Brecht, da Weiss ad Artaud. Fil Rouge è un’avventura alla scoperta del femminismo, dell’essere donna, dell’essere “corpo” dal principio alla fine.
Toccherà allo spettatore districarsi tra i fili delle varie storie, provando a trovare il bandolo della matassa.